Interrogato al carcere «Pagliarelli» di Palermo dal gip Giuliano Castiglia, Santo Sacco, consigliere provinciale del Pdl accusato di appartenere alla famiglia mafiosa castelvetranese,si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Sacco - già sospeso dall'incarico di consigliere dal prefetto Marilisa Magno - è stato arrestato due settimane fa, ormai, con altre quattro
persone, nell'ambito dell'operazione «Mandamento» dei carabinieri del Comando provinciale e del Ros coordinati dalla Dda di Palermo.
persone, nell'ambito dell'operazione «Mandamento» dei carabinieri del Comando provinciale e del Ros coordinati dalla Dda di Palermo.
«Sacco - dice l'avvocato Massimo Mattozzi - non ha risposto su mio consiglio. Prima dobbiamo vedere tutti i documenti allegati ai faldoni dell'indagine, poi decideremo cosa fare. Non escludo che il mio assistito possa chiedere di essere sentito».
L'avvocato Massimo Mattozzi, legale di fiducia dell'ex consigliere provinciale Santo Sacco e di Gioacchino Villa, dipendente della società "Ecol Sicula", ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame di Palermo per richiedere la scarcerazione dei suoi assistiti. Il Tribunale del Riesame entro 10 giorni dovrà fissare l'udienza durante cui la Camera di Consiglio dovrà discutere sulla legittimità o meno dell'arresto di Sacco e di Villa e deciderne, di conseguenza, la scarcerazione oppure no.
Fonte: La Sicilia
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